Terremoti
Onde Sismiche in azione

terremoti
Terremoti Classificazione e Intensità Sismica I Grandi Terremoti Da Sapere
Un terremoto di alta intensità spesso provoca danni alle costruzioni e purtroppo anche morte.
Il violento e brusco movimento del terreno può causare cedimenti strutturali agli edifici, provocandone il crollo totale o parziale; alle dighe, con conseguenti inondazioni; cedimenti del terreno (frane e smottamenti) e tutto ciò può causare incendi e fuoriuscita di sostanze pericolose e nocive.
Se il terremoto ha la sua origine in mare, si ha un maremoto.
Un effetto del maremoto è lo tsunami, cioè una serie di onde originate dall'evento sottomarino; a seconda dell'intensità può essere estremamente pericoloso e devastante.
I terremoti sono considerati gli eventi naturali più potenti che possono avvenire sulla Terra.

I terremoti tettonici sono i più devastanti e i meno prevedibili, sono la conseguenza dei movimenti di scorrimento o accavallamento che avvengono tra le zolle che formano la crosta terrestre; l'energia che viene sprigionata è molto alta.
Il più disastroso terremoto di questo genere fu quello che devastò l'Alaska nel 1964.

I terremoti con magnitudo maggiore sono generalmente seguiti da scosse più lievi, definite repliche.
Il punto di origine di un terremoto all'interno della Terra, dove si è originato il movimento della faglia e da dove partono le onde sismiche è detto ipocentro. La proiezione verticale dell'ipocentro sulla superficie terrestre, cioè la propagazione sferica delle onde sismiche, viene definita epicentro. Questa è la zona dove di solito il terremoto causa i danni maggiori
 

Classificazione Dei Terremoti

Le onde sismiche possono essere:

- Onde longitudinali o di compressione, che fanno oscillare i materiali solidi avanti e indietro, nella stessa direzione di propagazione dell'onda.
- Onde di taglio o trasversali, che muovono i materiali perpendicolarmente alla loro direzione di propagazione. Questo tipo di onde non si propagano attraverso i fluidi perché questi non oppongono resistenza al taglio.
- Onde superficiali, si manifestano lontano dall'epicentro e provocano maggiori danni perché sono generate dalla combinazione dei due tipi di onde precedenti.
 

Classificazione Sismica

La classificazione sismica è la divisione di un territorio in aree distinte che sono caratterizzate da un rischio sismico.
Secondo un'Ordinanza del 2003 in Italia gli Enti locali hanno l'obbligo di classificare dal punto di vista sismico ogni singolo Comune in modo da prevenire danni a edifici e persone, a seguito di un terremoto. In base alla zona gli edifici sovranno essere costruiti secondo la normativa antisismica.
I Comuni italiani sono stati classificati in 4 categorie principali:

Zona 1: sismicità elevata-catastrofica
E' la zona più pericolosa, dove si possono verificare forti terremoti e dove nel passato alcuni comuni sono stati distrutti durante eventi sismici. In Italia 716 comuni sono in questa zona e si trovano nel nord-est del Friuli Venezia Giulia, lungo l'Appennino Centrale e Meridionale (dall'Umbria alla Basilicata); nel sud-ovest della Calabria, in Sicilia, nella zona di Sciacca e Mazara del Vallo.

Zona 2: sismicità medio-alta
In questi comuni si possono verificare terremoti abbastanza forti. Sono presenti 2.324 comuni e si trovano in gran parte del Centro-Sud Italia, in Sicilia, nei luoghi limitrofi alla Zona 1 del Friuli Venezia Giulia e in una piccola parte a est del Piemonte.

Zona 3: sismicità bassa
I comuni presenti in questa zona possono essere soggetti a moderati terremoti. Sono presenti 1.634 comuni e si trovano in una minima parte del Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Toscana. Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia e in gran parte dell'Emilia Romagna.

Zona 4: sismicità irrilevante
I comuni presenti in questa zona sono a basso rischio di terremoto, ma gli edifici pubblici, come scuole, ospedali e caserme devono essere costruiti con criteri antisismici e devono essere messi a norma quelli già esistenti. In questa zona sono compresi 3.427 comuni presenti in Val d'Aosta, Piemonte, Alto Adige, basso Veneto, il Promontorio del Gargano in Puglia e tutta la Sardegna.
 


 
Le zone ad alto rischio sismico si concentrano soprattutto dove sono presenti vulcani attivi come l'Etna, il Vesuvio, i Campi Flegrei, i Colli Albani.

L'Italia è posizionata nella zona di collisione tra le placche Africana ed Eurasiatica, il che comporta un elevato rischio sismico infatti i terremoti sono provocati dai movimenti reciproci delle due placche, spostamenti che generarono la penisola.

Questo tratto parte dalla dorsale oceanica atlantica, passa per il Nord Africa, taglia la Sicilia, percorre l'Italia lungo gli Appennini, si dirige a est in Veneto e in Friuli, scende di nuovo lungo le coste Jugoslave e finisce lungo le coste della Turchia, al confine con la Siria. E' per questo che in Sardegna non si verificano terremoti.

Le zone ad alto rischio sismico nel Mondo sono tutte le coste dell'America del Nord e del Sudamerica che si affacciano sull'Oceano Pacifico; le aree che si affacciano sul Mar Mediterraneo; la fascia che comprende tutto il Medioriente fino all'India; la Cina; il Giappone e l'Indonesia; oltre alle zone che si trovano negli Oceani lungo le quali passano le placche.
 

Il Magnitudo

Il Magnitudo è la misura dell'intensità dell'energia meccanica generata da una scossa sismica e si basa sull'ampiezza delle onde sismiche registrate dai sismografi.
Questo termine è stato introdotto nel 1935 dal sismologo americano Charles Francis Richter che creò una scala logaritmica delle energie registrate per misurare appunto l'intensità dei terremoti in base alla quantità totale di energia sprigionata.

I terremoti con magnitudo fino a 4 sono quasi impercettibili, se non dagli strumenti o in condizioni particolari.
Da magnitudo 4 a 7 oltre alla netta percezione si hanno anche danni e pericoli crescenti.
I terremoti più catastrofici hanno magnitudo 8 o 9 e possono verificarsi anche una volta l'anno.
Il terremoto più grande si registrò in Cile il 22 maggio 1960 e raggiunse magnitudo 9,5

Nella tabella sono descritti gli effetti caratteristici dei terremoti a seconda delle magnitudini, ma possono variare a seconda della distanza dall'epicentro, del tipo di costruzioni e del terreno in cui si manifestano:

Magnitudo in Gradi Richter

Effetti

0 - 1,9 Può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi.
2 - 2,9 Solo coloro che si trovano in posizione supina lo avvertono; un pendolo si muove
3 - 3,9 Poca gente lo avverte come un passaggio di un camion; vibrazione di un bicchiere
4 - 4,9 Normalmente viene avvertito; un pendolo si muove notevolmente; bicchieri e piatti tintinnano; piccoli danni
5 - 5,9 Tutti lo avvertono scioccante; possibili fessurazioni sulle mura; i mobili si spostano; alcuni feriti
6 - 6,9 Tutti lo percepiscono; eventualmente panico; crollo delle case; spesso feriti; pericolo di vita; onde alte
7 - 7,9 Panico; pericolo di vita negli edifici; solo alcune costruzioni rimangono illese; morti e feriti
8 - 8,9 Ovunque pericolo di vita; edifici inagibili; onde alte sino a 40 metri
9 + Catastrofe; eventualmente un grande spostamento della superficie terrestre

La Scala Mercalli

La scala Mercalli misura gli effetti di un terremoto sulle persone o sulle cose ed è stata redatta nel 1902 dal famoso sismologo e vulcanologo Giuseppe Mercalli.
La scala Mercalli misura l'intensità di un terremoto in base alle conseguenze che ha sulle costruzioni e sulle persone, infatti un terremoto con stessa magnitudo può avere grado diverso a seconda se avviene in una zona deserta, dove non provoca effetti, oppure in un centro abitato, dove invece può provocare danni e morti.
 

Grado

Tipo
Scossa

Effetti

I strumentale Avvertita solo dagli strumenti
II leggerissima Avvertito solo da poche persone sensibili in condizioni particolari
III leggera Avvertito da poche persone
IV mediocre Avvertito da molte persone; tremiti di infissi e cristalli; oscillazione di oggetti sospesi
V forte Avvertito da molte persone, anche addormentate; caduta di oggetti
VI molto forte Qualche lesione agli edifici
VII fortissima Caduta di comignoli; lesione agli edifici
VIII rovinosa Rovina parziale di alcuni edifici; vittime isolate
IX disastrosa Rovina totale di alcuni edifici; molte vittime umane; crepacci nel suolo
X disastrosissima Crollo di parecchi edifici;numerevoli vittime umane;crepacci evidenti nel terreno
XI catastrofica Distruzione di agglomerati urbani; moltissime vittime; crepacci; frane; maremoto
XII Grande catastrofe Danneggiamento totale; distruzione di ogni manufatto; pochi superstiti; sconvolgimento del suolo, maremoto

Le attività Sismiche nel nostro pianeta

Sulla Terra si verificano ogni giorno:
- circa 8000 scosse di terremoto di magnitudo 0;
- circa 1000 di magnitudo 2;
- circa 130 di magnitudo 3;
- 120 volte all'anno di magnitudo 6;
- 18 all'anno di magnitudo 7;
- 1 volta all'anno di magnitudo 8;
- 1 volta ogni 20 anni di magnitudo 9.
 


Gli strumenti per la misurazione

Primo sismografo cinese

Il sismografo è lo strumento che registra i fenomeni sismici. Consente di rappresentare graficamente il segnale sismometrico. Il primo sismografo fu inventato dal cinese Zhang Heng nel 132 d.C.
In Italia, invece, l'invenzione di questo strumento viene attribuita al padre benedettino Don Andrea Bina, a metà del Settecento.
Il sismometro è lo strumento che misura soltanto l'evento, ma non lo registra.
Gli attuali strumenti di misurazione dei terremoti funzionano in modo digitale, collegati a computer.

sismografo verticale e sismografo orizzontale




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